Butterfly
da uno studio su “Madame Butterfly” di David Belasco
Di e con: Silvia Priori
Regia: Kuniaki Ida
Collaborazione alla regia: Roberto Gerbolès
Scene: Luigi Bello
Musiche: Robert Gorick
Soprano: Kaoru Saito
Tamburi Giapponesi: Gruppo Kotoji
Costumi: Sartoria Bianchi Milano, Vittoria Papaleo
Light designer: Roberto Gerbolés
Milano Aikido Club: Francesco Dessì, Federica Di Marino, Soraya Perez, Claudio Sala, Graziano Scicolone, Riccardo Tavolazzi
Vogliamo raccontare la vicenda intima di Butterfly, la sua carica emotiva, la sua purezza, e la sua instancabile attesa in un’ atmosfera esotica. La sua solitudine è l’ alcova per sognare il desiderato incontro con il suo amato, una Penelope orientale che tesse le trame di un amore infinito, fedele, devoto, che va oltre se stessa. Cio-cio-san, si veste di speranza e aspetta. Aspetta il ritorno del suo amato. E’ capace di aspettare e la sua attesa è intrisa di gioia, di ingenue aspettative, di sogni a colori, di incontri che mai avverranno, di abbracci e di desideri.
La nostra Butterfly è la celebrazione della speranza sul confine fra realtà e illusione, dell’affetto materno fino a giungere all’autoeliminazione per la felicità altrui. Il suo ritmo è la lentezza con cui ogni momento della giornata, ogni pensiero, ogni turbamento, è dilatato come attraverso una lente d’ingrandimento, diventando un evento di straordinario rilievo e importanza, come le cose, le piccole cose che accompagnano la quotidiana vicenda della donna: una cintura, un piccolo fermaglio, un ventaglio, la lama con cui il padre si è suicidato, l’obi che vestì da sposa.