Antigone
da uno studio su Soflocle, Eschilo, Euripide
Con: Silvia Priori
Performer: Elena Lago/ Arianna Rolandi
Testo: Mario Bianchi
Musiche e testo canzoni: Marcello Franzoso
Scene: Luigi Bello
Costumi: Maria Barbara De Marco
Lighting Design: Lorenz Ronchi
Regia: Silvia Priori
In una società come quella dell’antica Grecia dove la politica è esclusiva degli uomini, il ruolo di dissidente della giovane donna Antigone si carica di molteplici significati, ed è rimasto anche dopo millenni un esempio sorprendente di complessità e ricchezza drammaturgica. La ribellione di Antigone non riguarda soltanto la sottomissione al re, ma anche il rispetto delle convenzioni sociali che vedevano la donna come sempre sottomessa e rispettosa della volontà dell’uomo.
Creonte trova intollerabile l’opposizione di Antigone non solo perché si contravviene a un suo ordine, ma anche perché a farlo è una donna. In questo senso, le azioni di Antigone potrebbero anche essere considerate un atto di tracotanza. Nel suo ribellarsi però la donna risulta essere una figura meno dirompente di altre eroine, poiché la sua azione non è rivolta a scardinare le leggi su cui si fonda la polis ma solo a tutelare i suoi affetti familiari.
Presentando lo scontro tra privato cittadino e Stato dispotico, l’Antigone è stata spesso vista, in tempi moderni, come una metafora dei diritti del singolo contro gli Stati totalitari. Già in passato il dramma di Sofocle aveva ispirato analoghe tragedie, in cui l’argomento politico è messo in evidenza. Una rilettura contro tutti i regimi oppressivi caratterizzati dal totalitarismo, contro i soprusi di un’autorità ingiusta.