Lo spettacolo ripercorre l’intreccio tra amore e follia, fragilità e spirito di vendetta, dolore e crudeltà che si tessono nelle pieghe della relazione fra Amleto e Ofelia. Una storia segnata dal dolore e dalla follia scaturita da un impulso, da un senso di vendetta che trascina il loro rapporto in un abisso esistenziale dal quale sarà difficile risalire.
Il Principe Amleto si finge pazzo per smascherare un delitto, l’assassinio di suo padre.
Ma fino quando una finzione resta tale? Dove si trova il confine tra finzione e realtà?
Ofelia, essendo all’oscuro del suo piano cade vittima del suo gioco, Amleto rende così credibile la sua finzione da divenire egli stesso spettatore, quasi a sottolineare che reale è ciò che crediamo.
Ma possiamo dire veramente che la follia del principe Amleto sia una mera finzione?
No sarà forse che il matrimonio di sua madre, la Regina Gertrude, con il presunto assassino, suo zio Claudio, fratello del defunto Re Amleto, abbia turbato il giovane Amleto tanto da portarlo a temere e odiare ogni impulso d’amore?
Ofelia non disobbedirà suo padre nonostante ami Amleto alla follia. Può essere per questo definita donna debole e per questo motivo colpevole? O sarà finalmente una vittima della misoginia e dall’imposizione del potere maschilista?
La storia tra Amleto e Ofelia parla di un rapporto dove il confine tra realtà e finzione perdono le proprie sembianze, si fondono e si confondono. Finalmente, come a confermare quanto sia labile il confine tra il vero e ciò che non lo è, sarà una compagnia teatrale a svelare la verità mettendo in scena (finzione) la morte di Re Amleto.

Una storia di amore e follia…