TEATRO CIVILE – TEATRO BLU

TEATRO CIVILE

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SUR

CON EUGENIO BENNATO

Testo e regia: Silvia Priori, Roberto Gerbolès
Attori: Silvia Priori, Roberto Gerbolès
Cantanti: Eugenio Bennato, Francesca Galante
Orchestra: Eugenio Bennato, Ciro Radice, Nicola Zuccalà, Norberto Cutillo, Virgilio Monti, Igor Della Corte
Direzione musicale e arrangiamenti: Eugenio Bennato
Light design: Daniele Besozzi
Costumi: Vittoria Papaleo
Produzione: Teatro Blu

Traendo ispirazione dalle musiche di Eugenio Bennato le storie del Sud del Mondo s’intrecciano attraverso i suoi protagonisti. Storie che scopriamo appartenere a tutti noi, come se in ognuno di noi ci fosse un angolo di Sud. Storie di un’ umanità che urla la vita, carica di amore e senso di giustizia.
Il Sud del Mondo ci parla di precarietà, ingiustizia e sofferenza.
Ma ci parla anche di voglia di riscatto, ricerca della propria identità, forza e coraggio.
Ci sono luoghi che appartengono a tutti aldilà del luogo di provenienza, ci sono luoghi che non hanno bandiera e che ci parlano di umanità e uguaglianza. Ci sono luoghi dai quali non ci si può sottrarre, è una patria senza confini né bandiere, dove si parla una lingua comune. Sono luoghi dentro di noi e spesso lo si scopre attraverso una melodia, una canzone, un dipinto… a volte lo si trova in una condizione sociale, lo si trova per sopravvivere, lo si trova per bisogno, perché se non trovi qualcosa che ti faccia sentire parte di questo mondo, allora niente altro vale la pena di vivere. Spesso è il Sud del mondo che ci catapulta in tale condizione e lì troviamo quel luogo dal quale non ci si può sottrarre.

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Arianna 4 bassa

ARIANNA

Con: Silvia Priori
Testo e regia: Daniele Finzi Pasca
Musiche: Saint Saens
Progetto scenico: Daniele Finzi Pasca
Scene: Crazy Art Milano
Costumi: Teatro Blu
Responsabile tecnico: Lorenz Ronchi

In una giornata come mille, c’è a tener compagnia ad Arianna, l’ultimo amico rimasto, a cui insegna tutte le astuzie per evitare l’arruolamento. Prima regola: diffidare della Commissione, “Quelli continueranno a farti domande, ma tu sei sempre da un’ altra parte, lascia che i pensieri si susseguano l’uno all’altro e viaggia con la tua mente in posti sempre più remoti”, ed è proprio in questi luoghi lontani che l’amico viene costantemente trasportato attraverso i voli avventurosi a cui la fervida fantasia della donna dà corpo e forma.
Tutto ciò per fuggire all’ arruolamento e alla partenza verso paesi in guerra.
Dalla memoria riaffiorano le vicende di alcuni personaggi legati alla mitologia, Teseo e Arianna, Minosse e il Minotauro, l’attesa di Egeo, la guerra di Troia e il rientro degli Argonauti. Un volo pindarico tra Atene e Creta.
Con l’ ingenuità del clown, gioca con l’ amico alla creazione dell’Universo, stravolgendo il mito per ricrearlo nella tranquillità della sua piccola e insignificante vita. Arianna, salva così l’ amico ancorandolo al filo di una realtà che non lascia posto alla violenza.
Si tratta di uno spettacolo ricco di comicità e poesia, capace di scatenare ilarità e alla stesso tempo commozione nel cuore.
Accarezza l’ anima disegnando nel cuore un sorriso e accanto ad una lacrima. Lo spettacolo è giocato con uno spettatore scelto tra il pubblico
Lo spettacolo è stato presentato per Amnesty International, Emergency, Help, Mani Tese, ed altre Organizzazioni Internazionali impegnate per la pace nel mondo.

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tango

TANGO DI PERIFERIA

Ispirato alla storia vera di Maria y Chiche de Buenos Aires

Di e con: Silvia Priori, Roberto Gerbolès
Ballerini: Sebastian Romero, Claudia Sorgato, Angela Quacquarella, Mauro Rossi
Cantante: Francesca Galante
Orchestra: Tamàs Major, Ciro Radice, Virgilio Monti, Norberto Cutillo
Direzione musicale e arrangiamenti: Ciro Radice

Tra la fine dell’800 ed inizio del ‘900 Buenos Aires viveva un ruolo centrale nella scena del mercato artistico culturale di oltre mare. Mentre la classe dominante, importava l’opera lirica dalla bella Italia e la Zarzuela dalla Spagna arricchendo d’internazionalità la scena culturale della capitale, nella periferia la classe sociale dimenticata e sfruttata fatta di immigranti e argentini diseredati era alla ricerca disperata di un briciolo d’identità.
Lo storia parla della nascita del Tango attraverso l’incontro tra Cice e Maria, lei immigrata dalla Sicilia alla fine dell’800, lui argentino di terza generazione che vive in prima persona l’invasione della sua città.
Un incontro fra culture diverse, un abbraccio, un’identità desiderata che spinse il tango alla sua comparsa, non solo come semplice musica ma piuttosto come un pensiero che si balla.
Musica, racconto e ballo raccontano una Buenos Aires multi etnica, culla del benessere di alcuni e della disperazione dei tanti che inconsapevolmente furono i protagonisti di un evento che ancora oggi echeggia in ogni angolo del pianeta, come a voler dire che “la mischia dei popoli non solo è inevitabile ma anche feconda”.
Poesia, dramma e sensualità si fondono armoniosamente tra le pagine legate al tema dell’ immigrazione in Argentina.

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ALMAS

da uno studio su “Memoria di uno schiavo” di FredericK Douglass e Zumbi leader del “Quilombo dos Palmares”.

IN COLLABORAZIONE CON CESAR BRIE

Di e con: Silvia Priori, Roberto Carlos Gerbolès
Cantante: Francesca Galante
Musicisti: Ciro Radice, Nicola Zuccalà, Stefano Risso, Norberto Cutillo
Capoeira: Filippo Cerra
Direzione musicale e arrangiamenti: Ciro Radice
Costumi: Vittoria Papaleo

Ci inoltriamo in un tempo non molto lontano in cui gli schiavi africani fuggivano dalle piantagioni di cacao brasiliane per trovare rifugio in luoghi remoti chiamati “quilombos”, difficilmente accessibili, nascosti nella profonda Amazzonia, per trovare nuova linfa vitale. La storia è un pretesto per raccontare la lotta che ognuno di noi affronta quotidianamente alla ricerca del senso profondo di libertà. Oggi più di ieri, sentiamo la necessità di trovare quella terra promessa dove poter costruire un rifugio che ci parli di sogno e di libertà. Una via per riscoprire e rinascere nel nostro intimo “quilombo”. Il racconto di fatti realmente accaduti sono attraversati da brani musicali che sono il risultato della contaminazione culturale tra gli schiavi africani, i loro discendenti e la popolazione locale composta da indios e da conquistadores europei.

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